Teatro Comunale

Piazza A. Boetto, Cuorgnè | 1866 - proiezioni dal 1919 al 1969

Le prime testimonianze di attività teatrale a Cuorgnè risalgono al 1752, dove presso una sala adiacente alla Parrocchia si svolgevano spettacoli a sostegno dell’Ospedale.

Nel 1836 l’abate Luigi Perotti promosse la costruzione di una nuova sala teatrale in via Arduino. Dopo alcuni passaggi di proprietà, nel 1850 lo spazio venne acquisito dal Comune  e fu demolito nel decennio successivo.

Nel 1864 il Consiglio comunale individuò la possibilità di convertire a teatro la chiesa del convento dei Santi Benedetto e Scolastica: il complesso era stato già adibito a sede comunale dopo la soppressione napoleonica degli ordini religiosi nel 1802.

L’ing. Pier Giuseppe Zerboglio, di origini cuorgnatesi, progettò di inserire nella navata originaria un teatro all’italiana, con platea a ferro di cavallo, due ordini di gallerie e quattro palchi di proscenio. Lo spazio del coro ospitava palcoscenico e retropalco. I lavori furono realizzati tra il 1865 e il 1866, quando, il 30 novembre l’inaugurazione venne affidata all’Accademia Filarmonica di Cuorgnè, diretta dal vicesindaco Giovanni Mottino. Il fratello Francesco, baritono, mise in scena il proprio dramma in quattro atti Un episodio della vita di Guglielmo Shakespeare. Rispetto all’aspetto originario della chiesa, la facciata in un primo tempo era soltanto stata alzata per coprire il colmo del tetto ed era stato aggiunto il portale con l’iscrizione Teatro Comunale. L’assetto attuale risale ad ulteriori modifiche sempre a firma dell’ing. Zerboglio completate nel 1886, con il portale a tre aperture, l’apertura di una finestra con balcone e l’inserimento dell’orologio alla sommità.

La decorazione interna presenta la volta ripartita in settori, con elementi floreali e puttini. I parapetti delle gallerie sono decorati con motivi floreali. Nell’arco del proscenio, due figure alate affiancano l’orologio centrale. Gli interventi vennero realizzati da più artisti: il luganese Giacomo Rossi, i torinesi Giuseppe Ceva, Carlo Pittara, Vincenzo Ruffino e, per le parti di figura, Luigi Crosio da Acqui. A Pittara, animatore del cenacolo artistico di Rivara, è attribuito il sipario, raffigurante la città di Cuorgnè dal ponte vecchio sul torrente Orco. Nel 1870 la capienza della sala era dichiarata in ottocento posti.

Tra il 1897 e il 1909 furono aperte due uscite di sicurezza verso il cortile e variati alcuni elementi di illuminazione, come il lampadario centrale e le appliques presso i palchi.

Dopo un periodo di gestione diretta, nel 1919 il teatro venne affidato a Giuseppe Berta e Alberto Fuiani che avviarono le prime proiezioni cinematografiche. La gestione passò poi a Berta e a Fernando Perona. Originariamente le proiezioni erano accompagnate al pianoforte e lo stesso Perona si improvvisava rumorista: solo nel 1932 venne acquistato il primo proiettore “sonoro e parlato”.

Tra il 1928 e il 1932 vennero apportate ulteriori migliorie: l’inserimento dei servizi igienici e l’ammodernamento dei termosifoni con un impianto a vapore alimentato dalla caldaia posta sotto al palcoscenico. Nel 1938 venne affidato all’arch. Umberto Cuzzi il progetto di ridisegnare il teatro come cinematografo, ricavando una sola galleria e una platea digradante. La trasformazione non venne attuata. Nel frattempo la famiglia Perona aveva orientato gli investimenti verso una nuova sala, il cinema teatro Perona inaugurato nel 1949 e le proiezioni al Comunale proseguirono sino al 1969, quando la licenza venne trasferita all’attuale cinema Margherita.

Durante la gestione della Pro Loco, tra gli anni 1971-’76, lo spazio ritornò alla funzione teatrale originaria e venne realizzato un primo intervento di restauro complessivo, con l’apertura di nuove uscite e la trasformazione in cemento armato del vecchio palco in legno. Convertito in sala polivalente dal 1976, dopo la tragedia del Cinema Statuto di Torino nel 1983, anche il Teatro Comunale venne chiuso per i necessari adeguamenti alle nuove normative di sicurezza. Dal 1993 è stato utilizzato limitatamente alla platea per mostre ed altre iniziative temporanee.

Attualmente è in corso un importante intervento di restauro promosso dal Comune di Cuorgnè.

 

Cfr. Roberto Lombardi, Laura Palmucci, Franca Varallo, Teatri storici della Provincia di Torino, Torino, Rosemberg&Sellier, 2011, pp. 112-114

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